Il comune di Allumiere si trova sui Monti della Tolfa, complesso collinare che presenta delle particolari caratteristiche che hanno facilitato l'insediamento umano e lo sfruttamento del territorio sin da epoche antichissime. La presenza di zone montagnose e di aspri dirupi ha facilitato lo stabilirsi di insediamenti naturalmente fortificati e nascosti e, al tempo stesso, la vicinanza al mare ha permesso di mantenere scambi e contatti con il mondo esterno grazie ai porti principali di Pyrgi, di Tarquinia e di Civitavecchia.
La posizione naturale propizia più elevata e salubre rispetto alle zone malariche della bassa Maremma e del circondario di Roma, l'estensione di boschi e pascoli, la posizione strategicamente favorevole durante le incursioni dei pirati saraceni sono anche questi fattori che hanno notevolmente condizionato l'occupazione dei Monti della Tolfa.
Il comune di Allumiere, posizionato nel cuore dei Monti della Tolfa è delimitato a Ovest dalla costa tirrenica laziale compresa tra Civitavecchia e Santa Severa, a Est dai rilievi interni del viterbese, a Nord dal fiume Mignone. La conformazione del territorio è stata fortemente influenzata dalle attività dei vulcani Ernici, Sabatino e Laziale, le cui tracce sono ancora oggi riscontrabili nei tre sistemi lacustri di Vico, di Bracciano-Martignano e di Bolsena. La genesi del territorio è segnata da una lunga vicenda geologica scandita da tre fasi di vulcanesimo che risalgono rispettivamente al periodo eocenico, alla fine del Miocene e al Quaternario; queste fasi hanno originato nel medesimo comprensorio tre settori a caratteristiche morfologiche differenziate. Il primo, disposto entro il centro di Allumiere, è ad orografia più marcata (vulcaniti in domi e depositi ignimbritici) dove le cime più elevate, comprese mediamente tra i 40 e i 500 m s.l.m. possono talora superare i 600 m s.l.m. (Monte delle Grazie, Monte della Frombola e Monte Sassicari). Il secondo settore a Nord di Civitavecchia, il cosiddetto gruppo della Tolfaccia, è costituito da strutture laviche isolate che formano pareti a picco; il terzo è caratterizzato da un'ampia zona collinare che circonda tutto il sistema montuoso e presenta versanti dolci e declivi lungo la valle attraversata dal corso inferiore del Mignone.
La Bianca
La Bianca è la frazione di Allumiere il cui nome, rimasto invariato nel tempo, sta ad indicare la pietra bianca del caolino che vi veniva estratta.
"Le cave come le miniere hanno segnato in modo indelebile la nostra storia, il nostro carattere, la cordialità della nostra comunità".
Oggi la Bianca con i suoi ristoranti tipici, in cui è possibile apprezzare a costi contenuti i prodotti biologici del luogo, è ritrovo di turisti provenienti da tutte le parti d'Italia.
Oltre ai sapori di una volta è possibile visitare il faggeto e gli itinerari archeologico-naturalistici provvisti di tabelle didattiche esplicative.
Il Faggeto assume un ruolo importante anche dal punto di vista storico, infatti al suo interno si trovano i segni evidenti dell'attività estrattiva dell'alunite.
Le due cave più importanti, la Cava del Silenzio (un tempo Cava del Moro), a cielo aperto, e la Miniera di S.Barbara, in galleria, testimoniano i due metodi di estrazione utilizzati.
Questa faggeta merita una visita anche per quanto riguarda l'interesse archeologico, infatti sopra Monte Elceto è presente uno dei più grandi abitati protovillanoviani della zona.
Nelle afose giornate estive tutto il comprensorio dell'alto Lazio si ritrova nei boschi della Bianca, per una passeggiata, per un'escursione o semplicemente per apprezzare i silenzi, i colori, i profumi del Parco.
La posizione naturale propizia più elevata e salubre rispetto alle zone malariche della bassa Maremma e del circondario di Roma, l'estensione di boschi e pascoli, la posizione strategicamente favorevole durante le incursioni dei pirati saraceni sono anche questi fattori che hanno notevolmente condizionato l'occupazione dei Monti della Tolfa.
Il comune di Allumiere, posizionato nel cuore dei Monti della Tolfa è delimitato a Ovest dalla costa tirrenica laziale compresa tra Civitavecchia e Santa Severa, a Est dai rilievi interni del viterbese, a Nord dal fiume Mignone. La conformazione del territorio è stata fortemente influenzata dalle attività dei vulcani Ernici, Sabatino e Laziale, le cui tracce sono ancora oggi riscontrabili nei tre sistemi lacustri di Vico, di Bracciano-Martignano e di Bolsena. La genesi del territorio è segnata da una lunga vicenda geologica scandita da tre fasi di vulcanesimo che risalgono rispettivamente al periodo eocenico, alla fine del Miocene e al Quaternario; queste fasi hanno originato nel medesimo comprensorio tre settori a caratteristiche morfologiche differenziate. Il primo, disposto entro il centro di Allumiere, è ad orografia più marcata (vulcaniti in domi e depositi ignimbritici) dove le cime più elevate, comprese mediamente tra i 40 e i 500 m s.l.m. possono talora superare i 600 m s.l.m. (Monte delle Grazie, Monte della Frombola e Monte Sassicari). Il secondo settore a Nord di Civitavecchia, il cosiddetto gruppo della Tolfaccia, è costituito da strutture laviche isolate che formano pareti a picco; il terzo è caratterizzato da un'ampia zona collinare che circonda tutto il sistema montuoso e presenta versanti dolci e declivi lungo la valle attraversata dal corso inferiore del Mignone.
La Bianca
La Bianca è la frazione di Allumiere il cui nome, rimasto invariato nel tempo, sta ad indicare la pietra bianca del caolino che vi veniva estratta.
"Le cave come le miniere hanno segnato in modo indelebile la nostra storia, il nostro carattere, la cordialità della nostra comunità".
Oggi la Bianca con i suoi ristoranti tipici, in cui è possibile apprezzare a costi contenuti i prodotti biologici del luogo, è ritrovo di turisti provenienti da tutte le parti d'Italia.
Oltre ai sapori di una volta è possibile visitare il faggeto e gli itinerari archeologico-naturalistici provvisti di tabelle didattiche esplicative.
Il Faggeto assume un ruolo importante anche dal punto di vista storico, infatti al suo interno si trovano i segni evidenti dell'attività estrattiva dell'alunite.
Le due cave più importanti, la Cava del Silenzio (un tempo Cava del Moro), a cielo aperto, e la Miniera di S.Barbara, in galleria, testimoniano i due metodi di estrazione utilizzati.
Questa faggeta merita una visita anche per quanto riguarda l'interesse archeologico, infatti sopra Monte Elceto è presente uno dei più grandi abitati protovillanoviani della zona.
Nelle afose giornate estive tutto il comprensorio dell'alto Lazio si ritrova nei boschi della Bianca, per una passeggiata, per un'escursione o semplicemente per apprezzare i silenzi, i colori, i profumi del Parco.