QUATTRO SINDACI A DIFESA DELL’OSPEDALE DI BRONTE |
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Martedì 22 Dicembre 2009 17:23 |
Un intero territorio si mobilita a difesa dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte caratterizzato, al momento da carenze di personale medico ed infermieristico in diversi reparti. A denunciarlo espressamente sono stati i sindaci ed i rappresentanti dei Comuni di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo. Ospiti del sindaco Pino Firrarello al vertice hanno partecipato i primi cittadini di Maletto e Maniace, Pippo De Luca e Salvatore Pinzone Vecchio e l’assessore di Randazzo, Antonino Zingali. “La situazione è critica. – ha affermato Firrarello – Manca personale nei reparti di Anestesia, Radiologia, Psichiatria e Ostetricia. Pensate che a Bronte mancano pure le ostetriche che in altri ospedali sono in esubero. Questo ci fa capire che qualcosa non funziona. Dall’ex direttore Scavone – continua – avevamo avuto assicurazioni sul mantenimento di tutti i servizi ed i reparti in un ospedale al servizio di un territorio montano distante dall’area metropolitana. Invece abbiamo già sentore di una possibile soppressione dei reparti di Ginecologia ed Ortopedia. Per questo chiediamo immediatamente un incontro con il direttore generale dell’Asp di Catania, affinché si faccia chiarezza sul futuro. Non accetteremo – ribadisce - alcuna diminuzione degli standard qualitativi dei servizi ospedalieri, come vogliamo chiarezza sulla fine dei lavori che già dovevano essere completati da tempo”. Concordi con Firrarello gli altri amministratori, con De Luca che si è chiesto come mai nei locali dove i lavori sono stati ultimati non si sono ancora trasferiti i reparti. Pinzone Vecchio, invece, ha sottolineato come le Istituzioni abbiano il dovere di non scherzare con i servizi sanitari, mentre per Zingali l’ospedale di Bronte ormai rappresenta l’ultimo baluardo a salvaguardia della salute dell’intero versante nord dell’Etna. |
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MANIACE: TORRENTE MARTELLO, INGABBIATI GLI ARGINI |
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Venerdì 18 Dicembre 2009 11:25 |
Dopo che da quasi un mese ruspe e caterpillar sistemano gli argini del torrente Martello, sono iniziati i lavori per realizzare le gabbie di muri a secco legate e concatenate fra loro per resistere alla furia delle acque del torrente che, quando si ingrossa, fa paura alle abitazioni delle frastagliata comunità maniacese. Ed alla cerimonia di realizzazione della prima «gabbia» non ha mancato il sindaco Salvatore Pinzone Vecchio, che ha chiesto e ottenuto il finanziamento dei lavori, considerati un po' l'inizio dell'opera di messa in sicurezza degli argini di Maniace, spesso in balia delle piene dei torrenti Martello, Cutò e Saracena. «Stiamo realizzando questi 400 metri di argine - ci dice il sindaco - grazie ad un finanziamento di un milione e 100 mila euro del Ministero dell'Ambiente che siamo riusciti ad ottenere essendo stati inseriti nella graduatoria di priorità stilata della Regione siciliana.
Questo ad ulteriore conferma della riconosciuta emergenza che vive Maniace. Per questo - spiega - continuo a fare appello alla sensibilità di tutti gli enti sovra comunali competenti, a cominciare dalla Provincia fino al Ministero, affinché possano arrivare altri finanziamenti come questo che ci permettano di proseguire nell'azione di salvaguarda di case ed aziende da tutti i nostri torrenti in piena». In effetti è vero. Il risanamento e salvaguardia del territorio dai rischi idro geologici a Maniace è un argomento ritenuto importante da tutti. Già di suo la comunità e frastagliata e anche fra i monti. Spesso gli agglomerati sono distanti fra loro anche diversi chilometri, in un territorio bellissimo ma attraversato da ruscelli e torrenti. Durante l'ultima abbondante pioggia proprio il torrente Martello in piena ha divorato addirittura una strada rurale e trascinato una consistente massa di pietre e detriti. Il Cutò, inoltre, ha trascinato via una passerella, isolando più di 30 aziende agricole. Infine, ormai diversi anni fa, il torrente Saracena, che per intenderci costeggia il Castello Nelson, ha divorato una consistente parte di un uliveto piantato da decenni e minacciato la stabilità delle abitazioni di contrada Fondaco. Insomma i torrenti sono pericolosi tutti. «Lo abbiamo detto più volte - ribadisce il sindaco - Qui ogni volta che piove insistentemente le strade diventano tutt'uno con i torrenti che allagano case e cantine, rischiando di compromettere le vie di comunicazione. Per questo ritengo che i lavori inaugurati oggi siano l'inizio di una lunga serie». |
APPROVATA LA GRADUATORIA DEL BUONO SOCIO – SANITARIO |
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Venerdì 04 Dicembre 2009 11:27 |
I Comuni di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, insieme con il Distretto sanitario di Bronte dell’Asl, hanno approvato la graduatoria degli aventi diritto al Buono socio sanitario, un vitalizio di 450 euro mensili riservato alle famiglie che mantengono o accolgono anziani di età superiore a 69 anni non autosufficienti o con gravi disabilità. E 118 nonnini nell’intero territorio dei 4 Comuni, con basso reddito, che proprio in base alle condizioni economiche sono stati scelti dagli uffici. All’incontro hanno partecipato l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Bronte Maria De Luca, il sindaco di Maletto Giuseppe De Luca, gli assessori ai Servizi sociali di Maniace e Randazzo, rispettivamente Antonino Cantali ed Antonino Zingali, oltre al direttore del Distretto sanitario dott. Carmelo Di Stefano, ed al dirigente del Comune di Bronte, Biagio Meli. “Per il buono socio sanitario – afferma l’assessore Maria De Luca – siamo riusciti ad ottenere dalla Regione siciliana la somma complessiva di 320 euro che divideremo alle famiglie residenti nel distretto che mantengono o accolgono anziani non autosufficienti debitamente certificati o disabili gravi. E’ chiaro – continua – che la somma servirà per acquistare dei servizi aggiuntivi rispetto a quelli che già i Comuni garantiscono come per esempio l’assistenza domiciliare”. “I servizio sociali – afferma il sindaco Pino Firrarello – sono un po’ il termometro della qualità dei servizi offerti dai Comuni. E chiaro – conclude – che il buono socio sanitario qualifica ancor di più gli ottimi servizi che già offriamo”. |
MANIACE: I FORESTALI ANCORA SENZA SOLDI |
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Mercoledì 02 Dicembre 2009 11:28 |
Monta la protesta fra gli operai del servizio antincendio forestale ancora in attesa dello stipendio dal mese di agosto. I lavoratori si sono riuniti nella sala consiliare del Comune di Maniace, dove hanno deciso di costituirsi in "Comitato spontaneo" e di inviare una lettera alle autorità regionali. La missiva è stata pure inviata al prefetto di Catania. In molti, infatti, temono che le difficoltà economiche, nei casi più estremi, possano essere causa anche di gesti sconsiderati. Durante l'incontro, infatti, in molti hanno proposto di andare a Palermo presso i palazzi della Regione per fare sentire la propria voce anche a costo di provocare tumulti. Presente all'incontro il sindaco Salvatore Pinzone Vecchio che ha manifestato solidarietà ai lavoratori, ma anche stigmatizzato ogni azione che vada oltre la dialettica democratica.
Alla fine, su proposta di Riccardo Bontempo, i lavoratori hanno sottoscritto un documento sostenendo che «la categoria si sente fortemente penalizzata da parte dei politici siciliani sia di maggioranza che di opposizione. Già da diverse sedute la commissione bilancio dell'Ars, che dovrebbe approvare le variazioni di bilancio e reperire le risorse necessarie, non opera a causa dell'assenza di alcuni componenti, determinando una situazione di stallo che continua a persistere. Qualora non si ottengano risposte esaurienti - continuano - gli operatori concorderanno le azioni, anche eclatanti, da intraprendere per portare a soluzione una situazione che si ritiene vergognosa e offensiva della dignità dei lavoratori che con spirito di abnegazione garantiscono un servizio indispensabile per la protezione e salvaguardia del nostro patrimonio ambientale e naturalistico». Il problema, ovviamente, riguarda tutti gli operatori antincendio della Sicilia che nel versante nord dell'Etna sono ben 467. |
MANIACE: INIZIATI I LAVORI PER REALIZZARE L’ARGINE DEL TORRENTE MARTELLO |
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Venerdì 27 Novembre 2009 11:30 |
Sono iniziati i lavori per realizzare 400 metri di robusto argine sul torrente Martello. Ne dà notizia il sindaco, Salvatore Pinzone Vecchio, che per questo lavoro ha ricevuto dal Ministero dell'Ambiente un finanziamento di un milione e 100 mila euro. Il torrente Martello – quando piove in maniera più consistente - oltre ad allagare i campi e le aziende, minaccia seriamente le abitazioni. Per questo, il sindaco ha accolto l’arrivo delle ruspe con soddisfazione, anche se continua a sottolineare l’importanza di non fermarsi in questa azione di risanamento e salvaguardia del territorio dai rischi idrogeologici, perché buona parte della sua frastagliata comunità è attraversata dai ruscelli e torrenti. «Festeggiamo l’inizio di un lavoro - afferma Pinzone Vecchio - che abbiamo tutti voluto con forza, consapevoli della pericolosità del torrente Martello.
Pensate che, durante l'ultima abbondante pioggia, il torrente in piena ha divorato una strada rurale e trascinato una consistente massa di pietre e detriti. Non pensate - continua il primo cittadino - che gli altri torrenti Saracena e Cutò (che durante la scorsa alluvione ha trascinato via una passerella, isolando più di 30 aziende agricole) siano meno impetuosi e pericolosi, come non è pensabile che appena 400 metri di argine mettano in sicurezza l’intero torrente». «Per questo - continua Pinzone Vecchio – il Comune, di tasca propria, ha già provveduto a effettuare dei lavori di reggimentazione delle acque più a valle, a difesa delle abitazioni, ma da soli possiamo fare ben poco». Pinzone Vecchio premette che è soddisfatto per l’attenzione che la Regione sta rivolgendo alla mitigazione dei rischi idrogeologici della sua comunità, ma sente il dovere di continuare a chiedere l’impegno di Palermo: «Ogni volta che piove, temiamo il peggio. Lo sanno bene i vigili del fuoco e gli uomini della Protezione civile, spesso testimoni di come le strade diventino tutt’uno con i torrenti e come la furia delle acque sia così impetuosa da allagare case e divorare intere strade, rischiando di compromettere anche le vie di comunicazione. Non a caso il Genio civile ha effettuato una perizia che prevedeva oltre 600mila euro per gli interventi ritenuti urgenti; pensate se si dovesse mettere in sicurezza le contrade più a rischio. Sappiamo che ci vuole uno sforzo economico non indifferente - conclude - ma investire in sicurezza oggi è un obbligo che i cittadini giustamente pretendono». |
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