Maniace Cinquanta Anziani in Toscana |
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Sabato 11 Giugno 2011 11:06 |
Non solo Firenze fra le mete del pellegrinaggio , organizzato dal Comune di Maniace, I nonnini del Paese " giardino dei nebrodi" , infatti hanno avuto la possibilità di visitare la Città di Pistoia , Montecatini , e Pisa. Ovviamente i momenti più belli sono stati quelli trascorsi a Firenze e Pisa dove oltre la cattedrale hanno visitato , la galleria degli uffizzi, Piazza Santa Croce dominata dalla Basilica dove riposano illustri Toscani e fiorentini come Galileo Galilei e Michelangelo , piazza san Marco, la Cupola di brunelleschi, Piazza Signorie,Piazza Libertà, Ponte vecchio , mentre a Pisa hanno visitato la cattedrale, la torre pendente , e pisa vecchio.a Montecatini hanno visitato le terme di tettucio, e montecatini alto.al Pellegrinaggio hanno partecipato il Sindaco Pinzone, Vice Sindaco Cantali, il Presidente del Consiglio Arcodia Rodolfo , e stato una bella esperienza hanno affermato , gli anziani si sono divertiti e sono ritornati entusiasti, invitandoci ad organizzare altri pellegrinaggi. Il Sindaco Ringrazia il Consiglio e l'Ammistrazione Comunale. |
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MANIACE. Quella delle tre fonti del paese non è potabile |
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Sabato 04 Giugno 2011 11:06 |
«Basta con i viaggi per avere l'acqua»
Il sindaco vuole attivare al più presto una fontana pubblica: «Non è possibile dover arrivare sino a Randazzo o addirittura Belpasso per avere una fornitura per la famiglia»
"Stop al continuo peregrinare verso Randazzo o addirittura Belpasso per cercare una fontanella e fare scorta di una buona scorta di acqua potabile". A voler interrompere quella che ormai è un'abitudine di parecchie famiglie di Maniace è il sindaco Salvatore Pinzone Vecchio che spera un giorno di poter dotare la sua comunità di acqua potabile e limpida. A Maniace, infatti, l'approvvigionamento di acqua potabile oggi è un problema. La comunità attinge da tre fonti superficiali che portano nei rubinetti delle abitazioni acqua piena di terriccio che può essere utilizzata solo per scopi igienico sanitari. Di conseguenza chi non decide di comprare l'acqua è costretto a recarsi in quei paesi dove questa è buona e fare scorta. "Proprio così - ci dice - e pur di interrompere questa brutta tradizione siamo disposti a bussare alle porte di tutti gli enti sovracomunali che potranno aiutarci, per chiedere i necessari finanziamenti. La mia idea - continua - è quella di costruire a Maniace una fontana pubblica, come se ne vedono in molti paesi, dove la gente può scegliere se approvvigionarsi di acqua liscia o frizzante. Certo anche un prezzo minimo penso che bisognerà pagarlo, ma se consideriamo i costi per recarsi presso le fontane degli altri Comuni o quello che bisogna sostenere per acquistare l'acqua, penso che ci sarà un risparmio". Il sindaco ha già preso contatti con alcune aziende in grado di assecondare il suo desiderio. "Abbiamo - infatti ci spiega - già ascoltato i pareri di alcune aziende specializzate nella potabilizzazione dell'acqua. Non vi nascondo che una società tedesca, che ha pure effettuato un sopralluogo, ci ha assicurato che la nostra acqua può essere trattata in modo tale da poter essere portata tranquillamente a tavola. Aspettiamo - conclude - i preventivi". La frastagliata comunità di Maniace raccoglie acqua dalle sorgenti di Biviere, Mastromiceli e Schicci, raccogliendo più o meno 16 litri di acqua al secondo. "Abbiamo anche effettuato dei lavori nelle condutture - aggiunge Pinzone Vecchio - per aumentare la portata, ma il nostro obiettivo principale è dare ai maniacesi acqua cristallina".
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Medico di famiglia o pediatra Grazie allo sportello Telematico |
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Domenica 15 Maggio 2011 11:08 |
Adesso i maniacesi, finalmente, non avranno più bisogno di recarsi a Bronte per dovere scegliere il medico di base o il pediatra che dovrà curare i propri figli. Il sindaco della "Comunità giardino dei Nebrodi", Salvatore Pinzone Vecchio ed il direttore generale dell'Asp di Catania, Giuseppe Calaciura, hanno siglato un importante protocollo d'intesa per l'apertura dello sportello telematico per la scelta o la revoca del medico di base e del pediatra di libera scelta. Ad offrire il nuovo servizio sarà il Comune all'interno dell'ufficio Anagrafe. «Un nuovo e importante servizio per i 3.700 abitanti del Comune - spiega Calaciura - che potranno avere così un accesso facilitato all'anagrafe sanitaria". Per Pinzone Vecchio il nuovo servizio aumenta i livelli della qualità dei servizi offerti nella frastagliata comunità: «Finalmente - afferma il primo cittadino - siamo riusciti ad ottenere questo servizio che eviterà ai miei concittadini di continuare a viaggiare a Bronte non solo per scegliere il medico, ma anche per usufruire di altri servizi come per esempio il pagamento del ticket. L'Asp ci ha fornito il programma che noi all'interno del Comune gestiremo a servizio della comunità. Se non si verificano intoppi - conclude - il nuovo servizio potrebbe essere attivo anche dalla prossima settimana». |
BRONTE: UN “CICLOPE” CONTRO TOSSICODIPENDENZE E ALCOL |
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Venerdì 13 Maggio 2011 11:09 |
I Comuni del distretto sanitario di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, presentano il progetto Ciclope al fenomeno della tossicodipendenza e dell’alcolismo. Nella sala Giunta del Comune di Bronte, ente capofila del progetto, ospiti del vice sindaco Melo Salvia e del presidente della commissione consiliare alla Solidarietà sociale, Maria de Luca, si sono riuniti il sindaco di Maletto, Pippo De Luca, il vice sindaco di Maniace, Gino Marino, e l’assessore di Randazzo, Nino Zingali. Con loro il dott. Carmelo Distefano, direttore del distretto sanitario, il dott. Sorrentino del Sert di Bronte, il dott. Biagio Mlei, capo area alle Politiche sociali di Bronte ed i suoi colleghi degli altri 3 Comuni. L’obiettivo è stato quello di dare vita ai percorsi formativi previsti dal Progetto Ciclope che mira ad aiutare i soggetti segnalati, percorsi finanziati dalla Regione con una quota per Comune di circa 15 mila euro. |
I centocinquant'anni dell'Unità d'Italia e i trent'anni dell'autonomia di Maniace da Bronte |
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Venerdì 29 Aprile 2011 11:10 |
Padre Nunzio Galati riprende un discorso lasciato aperto in un incontro di ventitré anni fa, quando aveva pubblicato il libro "Maniace l'ex Ducea di Nelson". «Quando sulla "Sicilia" fu pubblicata l'intervista, vennero a trovarmi i dirigenti dell'impresa di costruzioni per chiedermi cosa avessi contro di loro. Spiegai che volevo solo salvaguardare la natura e la fertilità della nostra valle. Comunque in segno distensivo per la festa di Santa Barbara mi invitarono a celebrare la messa per i lavoratori dei cantieri. Anche in quell'occasione dissi che non avevo nulla contro gli operai, ma temevo gli effetti devastanti della costruzione della diga». L'ultima battaglia il parroco e i suoi parrocchiani la sostennero quando Antonio Di Pietro, divenuto ministro dei Lavori pubblici, ordinò di riaprire tutti i cantieri bloccati. «Forse aveva informazioni sbagliate, comunque venne un sottosegretario, gli spiegammo la situazione e facemmo valere le nostre ragioni». I capelli sono imbiancati ma lo spirito battagliero di Nunzio Galati è rimasto immutato. Siamo venuti a Maniace per partecipare ai festeggiamenti dei trent'anni dell'autonomia da Bronte, ottenuta grazie ad una lunga battaglia in cui il sacerdote è stato animatore e poi storico. Nessuno dimentica di manifestare nei suoi confronti un debito di riconoscenza. Nel salone parrocchiale la rievocazione della lotta per l'autonomia finisce con l'intrecciarsi e sovrapporsi alla presenza della Ducea, causa originaria della nascita della nuova comunità, composta da tortoriciani che attraversavano i Nebrodi in cerca di pane e lavoro, divenuta odiato simbolo anacronistico di dominio e sfruttamento feudale. Alcune date sono basilari. Nel 1937 arrivò la prima statua di San Sebastiano, il santo venerato a Tortorici che rafforzò il senso di appartenenza e identità. Nel 1941 il fascismo, in odio agli inglesi, espropriò la Ducea e per sfregio costruì il borgo Caracciolo proprio di fronte alle mura del castello. Caracciolo era l'ammiraglio della rivoluzione napoletana fatto impiccare nel 1799 da Nelson con un tradimento per compiacere i sovrani borboni. Nel Dopoguerra, tornati i duchi, il borgo fu raso al suolo dalle ruspe. Poi le lotte contadine, culminate nel lunghissimo sciopero del 1961, portarono alla divisione delle terre. Nel 1981 Bronte acquista dai Duchi il castello mentre Maniace ottiene l'autonomia. Le cerimonie si sono svolte nel salone parrocchiale con foto, video, canti popolari e letture di ricordi raccolti dai nipotini, solerti nell'espletare l'incarico ricevuto dagli insegnanti. Si è rivissuto un mondo di povertà, una comunità che viveva fuori dalla storia e dal progresso, divenuta uno scandalo nazionale per la mancanza di scuole, strade e servizi essenziali. Nelle case, in una valle bagnata da tre torrenti, mancava persino l'acqua. A Maniace è tutto nuovo: la chiesa, il salone parrocchiale, il municipio e molte case. Il sindaco Salvatore Pinzone Vecchio, dopo averci mostrato il garage in cui fino a poco tempo fa si tenevano le riunioni del consiglio comunale, ci conduce nel nuovo municipio costruito in due anni e appena inaugurato. «Questo miracolo noi lo dobbiamo a Totò Cuffaro. Quand'era presidente della Regione venne qui accompagnato dall'attuale presidente della Provincia Castiglione. Davanti al garage rimase incredulo. Veramente il consiglio comunale si riunisce qui? Ci penso io». La fertile valle di Maniace ora è ricca di frutteti. Il paese è uno dei pochi in cui la popolazione abbia avuto un incremento. Dai 3100 del 1981 si è passati ai 3600 di oggi. Il Comune fa parte del Parco dei Nebrodi ma non esiste una strada che la colleghi agli altri paesi della comunità. Anzi una strada ci sarebbe ma non è percorribile, si tratta della Regia Trazzera che da qui arriva a Longi e, attraverso Galati Mamertino, a Tortorici. E' questo il nuovo sogno di Maniace: essere collegati alla città madre attraverso una via di grandi suggestioni naturalistiche e paesaggistiche. Il Castello di Nelson da memoria di sofferenza e sfruttamento ora è divenuto mezzo di richiamo turistico e di arricchimento, anche se, pur essendo alle porte del paese, appartiene al territorio di Bronte. In ogni caso i maniacesi, a scanso di equivoci, nella chiesa medievale dell'ex abbazia hanno collocato una statua di San Sebastiano che fa buona guardia sui loro diritti. Il caso ha voluto che i trent'anni di autonomia coincidessero con i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia. Due feste che qui sono divenute complementari. Anche perché fu l'amministratore della Ducea nel 1860 a invocare l'intervento dei garibaldini per sedare la rivolta di Bronte per la divisione delle terre. Garibaldi, per la gratitudine che doveva agli inglesi sostenitori della spedizione dei Mille, inviò Bixio il quale istruì un processo sommario concluso con cinque condanne a morte. Ora che l'odio per la Ducea è divenuto un ricordo, si valuta con maggior obiettività il suo ruolo e la vita che vi si conduceva all'interno. Padre Galati ha scoperto un epistolario del quinto Duca, vissuto tra fine Ottocento e primi del Novecento, da cui si evince che era un mecenate. A Maniace aveva creato un cenacolo letterario. Egli stesso era scrittore, anche di cose siciliane, e tra gli ospiti non mancarono autori di una certa rilevanza come William Sharp. Risalta così l'ennesimo paradosso: questi umanisti, cultori dell'armonia classica, proteggevano il privilegio di coltivare il loro giardino delle muse mostrando all'esterno il volto brutale e repressivo del feudalesimo. |
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